Consulenze SEO: perchè il cliente NON ha sempre ragione

Come faccio le consulenze SEO, oggi (e come, secondo me, dovrebbero fare tutti)

Troppe consulenze iniziano con “facciamo SEO” e, a parità di budget, finiscono con “facciamo SEO, facciamo debug del tuo sito, ti devo pure gestire i social e whatsapp, ah ma non è che mi puoi collegare il sito al gestionale, per caso?”. Per scongiurare e mettere fine a questa eventualità le cui colpe, secondo me, sono mediamente ed equamente condivise tra cliente e consulente, provo a mettere nero su bianco quello che segue.

Metto nero su bianco questo articolo per due motivi:

  1. dare un’idea al potenziale cliente di come lavoro (se avevi intenzione di chiedermi una consulenza, per favore leggi tutto questo articolo, prima);
  2. condividere il mio approccio con altri colleghi (con l’idea di discuterne costruttivamente, se capita, alla prima occasione utile).

Dopo 10 anni di esperienza in questo ambito, ed altri 5 di consulenze IT, mi sono infatti convinto di una serie di cose: la prima è che certe difficoltà sono connaturate alla consulenza stessa. Sono connaturate nel senso che le incomprensioni ed i conflitti sono sostanzialmente inevitabili, perchè nascono da una sostanziale contrapposizione che spesso si viene a creare tra il consulente (che porta avanti l’idea A, che generalmente è valida visto che il consulente le competenze per generarla dovrebbe averla) ed il cliente (che il più delle volte, invece di lasciarsi guidare, porta avanti l’idea Z, che il più delle volte è, per definizione, raffazzonata: se fosse valida, del resto, la consulenza non sarebbe proprio partita).

La consulenza diventa, alla lunga, profondamente frustrante, proprio perchè si riduce ad una lotta tra idee: nei casi più estremi, il cliente vorrebbe fare il project manager e decidere cosa fare e quando farla a sua completa discrezione (adducendo motivazioni solo apparentemente ragionevoli: della serie, il sito è il mio e faccio quello che mi pare). Io consulente, dal canto mio, trovo profondamente sbagliato questo approccio, perchè posso anche essere gentile oggi, darti campo libero o accontentarti perchè mi paghi, ma questo significa anche che, un giorno, il cliente potrebbe accusarmi di non aver fatto nulla di mia iniziativa (in fondo ero pagato soprattutto per quello).

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La SEO, del resto, non è un mondo in cui l’operativo esegue gli ordini del cliente: quello è un retaggio del mondo IT, in cui le richieste anche più bislacche del cliente vengono accontentate perchè si tratta di software, e (anche qui, con tutti i limiti del caso) tutto si può fare (basta scrivere codice, collaudarlo e così via).

La SEO è uno sguardo critico sulla realtà del sito, e questo comporta che in alcuni casi io possa “osare” contraddire il cliente semplicemente perchè, sulla base del mio know how ed esperienza (che sono anche i motivi per cui il cliente mi ha contattato) mi renda conto (ad esempio) che ci siano priorità diverse, mentre il cliente potrebbe avere dei desideri specifici che – ad esempio – non c’entrano nulla con l’aspetto SEO.

Per intenderci, mi sono capitati clienti che volevano decidere anche il formato delle meta-description, tant’è che alla lunga non aveva più senso la mia presenza come consulente (fattela da solo, quello è il senso). Del resto non è solo questione di orgoglio: è anche questione di rimanere ancorati ad una logica che sia funzionale per la riuscita del lavoro. Se passiamo due ore a discutere a vuoto e mezz’ora a fare le cose, in cui io devo pure convincerti che il mio punto di vista è valido e devo giustificare ogni mia scelta, il lavoro che ne uscirà sarà comunque fiacco.

Stessa cosa che succede quando molti, ad esempio, tendono a passare più tempo a farsi spiegare le cose che a farle fare: cosa che faccio sempre, perchè mi piace spiegare quello che faccio e non è un problema farlo. Ma ho anche l’impressione che ci sia un sottobosco foltissimo di clienti che intende la consulenza come formazione, e che crede che basti ascoltare la lezioncina per potersi sganciare, un giorno, ed essere autonomi. Purtroppo la presunzione è parte della natura umana, e molti corsi SEO condotti da personaggi discutibili (con spurie eccezioni di cui peraltro, ad oggi, sono orgoglioso di aver fatto parte) hanno contribuito a rafforzare l’idea che “tutti possono fare tutto“. Non è così, e vale anche per la SEO che è (piaccia o meno) un mondo sempre più specialistico e per “addetti ai lavori”.

Una delle difficoltà principali del mio lavoro è proprio quella di far capire alle persone che cosa faccio e perchè lo faccio, ma è anche uno dei motivi per cui pubblico articoli sul  blog (per risparmiare tempo durante le consulenze, alla fine).

Per cui in definitiva, per non far perdere tempo a nessuno, per favore NON contattarmi:

  1. se non sei disposto ad accettare che io possa fare scelte per te (se parti con diffidenza verso le mie idee, tanto vale non avviare proprio la collaborazione, non ti pare?);
  2. se non hai le idee chiare
  3. se ti serve un operativo che faccia tutto quello che ti passa per la testa (c’è Fiverr, per quello)
  4. sulla base di tue teorie personali in ambito SEO (a quel punto, fatti la SEO da solo che fai prima)
  5. se pensi sia un tuo “diritto” essere primo su Google (nessuno ha questo diritto);
  6. se cerchi qualcuno che ti faccia campagne Google Ads (non me ne occupo più);
  7. per chiedermi di programmare app o di farti un sito (non me ne occupo)
  8. se cerchi qualcuno per social media management (Facebook, Instagram, ecc. non sono il mio mestiere)
  9. per incarichi generici tipo risolvere bug su siti fatti da altri o dare “una sistemata” al tuo sito;
  10. per lavori di grafica (anche qui, non è il mio mestiere);
  11. se non ti funziona genericamente qualcosa (per quello esistono Aranzulla e le mie guide di informatica);
  12. se vorresti un lavoro alla “di tutto un po’
  13. se hai pochi soldi e ti aspetti risultati enormi (casistica molto più diffusa di quanto sembri a prima vista).
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Contattami pure se, invece:

  1. hai le idee chiare
  2. ti interessa una consulenza SEO Off Page fatta come si deve
  3. devi risolvere una penalizzazione manuale di Google (SOLO se notificata dalla Search Console)
  4. cerchi un professionista in questi ambiti
  5. desideri investire seriamente nelle attività che offro.

Salvatore Capolupo

Ingegnere informatico dal 2006.