Guida pratica per ottimizzare la INP (Interaction Next Paint)

Riferimento generale: come ottimizzare il PageSpeed Insights

Un’ennesima nuova metrica all’interno del Page Speed Insights entro marzo del prossimo anno (2024): parliamo di INP, interazione fino al prossimo paint, che sarà croce e delizia per i webmaster di ogni ordine e grado (a meno che non vogliate fare come una persona che ho conosciuto anni fa, che non ottimizzava i siti per il PageSpeed Insights perchè lui non lavorava gratis per Google, mi disse molto seriamente, quando era una sorta di ripicca passivo-aggressiva al fatto che gli avevo proposto di ottimizzarlo per alcuni suoi siti e, come spesso accade in questo ambito benedetto/maledetto, non voleva pagare).

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Di suo, INP significa Interaction Next Paint, e fa riferimento alle tempistiche necessarie, in media (i valori del PSI sono sempre calcolati in media, quindi le barrette fanno fede solo ogni due, tre settimane, non a livello instantaneo come le vecchie metriche di velocità) perchè sia possibile per l’utente effettuare un’interazione con la pagina web – per esempio, aprire un menu.

Nella mia esperienza gran parte dei miei siti soffrivano di problemi in questa direzione, cosa che non è facile da diagnosticare e che probabilmente (essendo quasi tutti i blog) era legata a menu WordPress lenti. Solo un esempio, ma per la parte di e-commerce di un sito potrebbero essere i pulsanti del carrello del sito, oppure le sezioni di accesso al login oppure al paywall (sembrerebbe irrilevante il fatto che siano sezioni scansionate o meno dai motori: le valutazioni di usabilità guardano anche questo, a mio avviso).

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Questo è l’aspetto qui proverei di intervenire nel caso di una notifica di questo tipo, ovviamente è lo strumento preciso che poteva essere qualche anno fa, e che situazioni possono essere difficile da diagnosticare perché, di fatto, i servizi di hosting difficilmente offrono prestazioni e uptime costanti nel tempo. Peraltro l’usabilità è un concetto avulso alla SEO tecnica e alla programmazione, ma va valutato dal punto di vista dell’utente medio che accede al vostro sito, mettendovi nei suoi panni e prefigurando il customer journey che fa in media, dove potrebbe rilevare difficoltà come queste (che abbasano il punteggio INP, a quanto ne sappiamo).

In estrema sintesi, quello che io generalmente faccio ad oggi, 2023, per ottimizzare anche INP (in mancanza di istruzioni specifiche che, immagino, presto arriveranno nelle nostre diagnosi dei siti) è quanto segue:

  • cerco di ridurre il tempo necessario a caricare la pagina, in prima istanza, sfruttando uan specifica feature che è molto facile da sistemare con W3 Cache mediante procedura guidata;
  • non faccio più uso di minnificazione nel senso classico di JS e CSS, perchè da quello che leggo sui protocolli HTTP/2 non serve praticamente più, ma mi concentro comunque sull’async del codice JS, sulla possibilità di evitare di includere troppi CSS e JS esterni, sulle immagini caricate in modo asincrono e, al limite, sull’accorpamento di file JS e CSS senza compressione;
  • se usate Apache, suggerisco anche attivazione di webp per le immagini (in attesa che rendano possibile attivarlo anche su Nginx, dove attualmente la procedura è decisamente contorta)
  • utilizzo l’ottimo plugin che è stato creato da qualche mese Jetpack Boost: so che Jetpack non viene visto benissimo dalla maggioranza degli sviluppatori, ma qui mi permetto di sollevare un’eccezione e spezzare la classica lancia in favore di, dato che solo questo piccolo plugin permette di generare automaticamente i path di CSS critico, un aspetto difficile da ottimizzare diversamente e che le metriche tipo PSI valutano parecchio (molti siti su cui ho attivato questa feature, a parità di altri fattori, davano quasi 100/100 e finalmente anche Seach Console li valutava bene).
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Per verificare lo status del vostro sito basta inserire il nome del dominio dentro pagespeed.dev.e ripetere il test più volte (e su più pagine web diverse) in modo da accertarsi del risultato. Ricordatevi sempre che fa riferimento agli ultimi 30 giorni, cui se avete dato qualcosa oggi non vedrete miglioramenti nelle barrette prima di un paio di settimane, ovviamente se nelle due settimane le prestazioni rimarranno stabili (se ci sono più webmaster sul sito che mettono mano a modo proprio, e senza una politica condivisa, è plausibile che la prestazione non siano eccezionali e non migliorino, così come avviene se il sito è appoggiato ad un hosting di bassa qualità).

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Salvatore Capolupo

Ingegnere informatico dal 2006.