Caso studio SEO: datare una pagina nel futuro per posizionarla meglio

Da SEO mi capita di vedere ed analizzare un sacco di concorrenza borderline, che sfrutta varie tecniche e, in generale, sulla quale non amo emettere giudizi o sputare sentenze. Non è questo il punto: mi interrogo sulla questione solo dal punto di vista funzionale. Mi è capitato di notare questo aspetto curioso in alcuni risultati di ricerca ed ho deciso di condividerlo oggi qui con voi.

Importanza delle date degli articoli

È risaputo che aggiornare le date degli articoli e delle pagine possa essere un fattore di posizionamento spesso considerevole, almeno in alcuni casi, soprattutto se parliamo di ranking di prodotti, classifiche e guide in cui il fattore temporale abbia importanza.

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Io stesso, ad esempio, dedico un paio di ore al mese all’aggiornamento delle date sui contenuti delle classifiche modello “migliori X”, “X più economici”, “X più fighi novembre 2020” e via delirando. Effettivamente qualcosa in termini di posizionamento funziona, ed è una delle costanti di Google fin dai tempi dell’annuncio di Google Caffeine (ve lo ricordate?).

Ma se questa data fosse impostata… nel futuro? Sembra funzionare tutto lo stesso.

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In questo caso studio, infatti, ho trovato un risultato posizionato in prima pagina al 17 novembre 2020 con un riferimento temporale (sia nello snippet che nel testo e nel title) al mese prossimo.Cosa che non ha alcun senso, perchè sarebbe come se oggi 17 novembre 2020 pubblicassi una classifica dei migliori iPad di dicembre 2025.

Proof of concept (ho oscurato i riferimenti al sito perchè per me è un caso studio come un altro, e perchè non voglio passare per lo spione-perfettino dell’anno), la ricerca dei “migliori prodotti” del momento, in una nicchia molto popolare e sulla quale vige una concorrenza spietata. Il competitor in questione appare tra le prime posizioni, al momento della screen, e sembra essere l’unico ad aver fatto una cosa del genere.

Potenzialmente, è una sorta di SEO grey-black hat che – per inciso – potrebbe anche funzionare in altri casi. La data viene probabilmente impostata in modo manuale e da codice, non corrisponde con quella effettiva di pubblicazione del post perchè, diversamente, la pagina non sarebbe visibile pubblicamente bensì solo come post pianificato.

Come sempre, tutto bello ed entusiasmante, una “furbata” niente male… finchè Google non se ne accorge.

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La cosa sembra particolarmente farlocca perchè il tool di indicizzazione è al momento dismesso, quindi è rimasta la vecchia data della pagina mentre il titolo della stessa riporta “Dicembre 2020” (quando in realtà eravamo ancora al 17 novembre 2020). Almeno, questa è la possibile spiegazione che sono riuscito a trovare…

Dentro al sito (colori e riferimenti offuscati, anche qui) troviamo:

Farebbe ridere, se non ci fosse da piangere. Capisco aggiornare in automatico le date giusto per non perdere posizioni, ma viaggiare nel tempo – bhe, mi sembra un po’ troppo.

Peraltro, mi pare che nella strategia editoriale di molti siti questo voler “giocare d’anticipo” – in barba alle più complicate teorie del buon Stephen Hawking – è particolarmente diffuso, addirittura come strategia editoriale, da parte di un buon numero di siti che pubblica contenuti datati nel futuro.

Si posizioneranno meglio o prima degli altri? Forse sì, ma noi umili white hat speriamo di no.

(L’immagine è tratta da Ritorno al futuro di Robert Zemeckis, 1985 – Tutti i diritti riservati)

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Salvatore Capolupo

Ingegnere informatico dal 2006.