Guida pratica ai Google Update

Indice mostra

Conoscere gli update di Google come Penguin e Panda è certamente importante: suggeriscono di fatto delle linee guide da seguire per la realizzazione, l’aggiornamento e la politica editoriale del nostro sito. Di fatto, è più utile leggere direttamente le risorse ufficiali di Google sull’argomento, e poi pensare a dare il meglio per i nostri potenziali visitatori col nostro sito.

Premesse (negative)

Su qualsiasi blog SEO si sparla di questo argomento, gli update di Google, tanto che Moz si è presa la briga di catalogarle tutte (link), e continua a farlo oggi non curante – a mio avviso – di un equivoco di fondo. Non considera, infatti, che del reale funzionamento di Google nessuno sa nulla, e che un numero eccessivo di ipotesi “campate in aria” rischia di trasformarsi in un “credo” fuorviante, che contribuisce a perdere il contatto con la realtà. Per quanto sia sgradevole ammetterlo, la realtà del funzionamento degli algoritmi di ranking rimarrà oscura per la stragrande maggioranza degli aspetti, per cui sembra poco logico fidarsi di opinioni altrui, specie se di “terza mano“. Smettere di fare X solo perchè X è stato demonizzato da un comunicato o da un algoritmo di Google è controproducente: semmai, ha più senso provare a farlo per capire fino a che punto possiamo spingerci.

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La manìa di indagare e chiacchierare dei Google update è tipicamente americana, e fa riferimento ad un mercato di ricerca (quello anglofono) che in Italia – leggasi: per chi fa SEO sul mercato italiano – ci interessa relativamente (eufemismo per nun ce ne po’ fregà de meno), visto che si tratta di un modo di vivere il web, di cercare informazioni e di comprare prodotti diverso o più “avanti” del nostro, da sempre.

Per cui:

  1. Sapere che oggi è uscito l’aggiornamento Google Pigeon o Google Panda 4.2 ci interessa poco, anche perchè non possiamo sapere se quell’aggiornamento ci riguardi davvero o no. Spesso, infatti, il fattore di influenza di ogni update è di qualche punto percentuale sulle query MONDIALI, per cui la probabilità che tocchi giusto le “nostre” query è piuttosto bassa.
  2. Gli aggiornamenti che ci riguardano sul serio, del resto, li conosciamo bene: sono le penalizzazioni, e ci vengono notificate direttamente da Google.
  3. Seguire ossessivamente la sequela di Google update rischia di diventare un capriccio, un modo per fuorviare l’attenzione da ciò che conta realmente (stabilire ciò che conta davvero, per inciso, realizza la differenza tra un SEO mediocre ed uno bravo). Le ennesime “regole” che gli aggiornamenti impongono (non abusare dei link interni ed esterni, non fare keyword stuffing ecc.) sono quasi sempre espressione di semplici regole generali, che si ripropongono ciclicamente. Tanto vale seguirle comunque, no?
  4. Seguire le indicazioni di articoli non ufficiali sull’argomento spersonalizza il nostro lavoro, e ci rende follower inconsapevoli di quei marketer che – pubblicando illazioni arbitrarie – costruiscono la propria fama sulla nostra “pelle”.
  5. Seguire le indicazioni dei comunicati sui nuovi update per stilare strategie SEO è sconsigliabile addirittura se la fonte è Google: molti Google update, di fatto, sembrano creati ad hoc per rivolgere l’attenzione su un aspetto. Ma solo tu, da consulente SEO, puoi sapere cosa sia meglio per il sito del cliente! Adagiarsi su comunicati aziendali, per quanto autorevoli possano sembrare, serve solo a condizionare il mercato: si vedano, ad esempio, gli effetti devastanti del comunicato di Google sull’uso di HTTPS come fattore di ranking, tanto esasperato che addirittura dei siti di article marketing ne hanno fatto uso (tecnologicamente, in questo caso, non serve a nulla), abbagliati da vantaggi illogici (un conto è modificare un title, mentre HTTPS cosa dovrebbe cambiarmi?), e sull’onda qualunquista del “non si sa mai, io lo faccio“. Chi stabilisce se usare HTTPS dovrebbe essere il sistemista o il webmaster, sulla base di considerazioni di riservatezza e sicurezza del sito, non certo il SEO con cui HTTPS c’entra come i cavoli a merenda. L’unico attore che ci ha guadagnato davvero qualcosa, in quel caso, è stato chi vendeva certificati SSL, che ha goduto dell’enorme pubblicità che Google gli ha fatto.

Per la cronaca le notifiche dei Google update sono pubblicati (anche se non sempre) sul Google Webmaster Blog.

È noto che le principali ossessioni dei SEO siano gli update ed i brevetti di Google; può darsi ne esistano anche altre, ovviamente, ma queste sono andate certamente per la maggiore negli ultimi anni. L’analisi SEO di un sito non dovrebbe mai prescindere, con le doverose eccezioni dei singoli casi, dalla conoscenza dei Google Update, ovvero di ciò che Google fa pubblicamente per migliorare o modificare i risultati di ricerca.

Per questo ho pensato di raccogliere in un singolo post tutti i principali update, manuali e algoritmi, proposti da Google, almeno a grandi linee.

Struttura dell’articolo

In questa trattazione ho indicato per ogni update un periodo orientativo di azione, ovvero il periodo o anno in cui l’update dovrebbe essere andato in atto. Ricordatevi comunque che:

  1. gli update manuali sono individuali dei singoli siti e sono notificati nella vostra Search Console (e via email);
  2. gli update algoritmici sono, invece, su larga scala, ed attraversano un periodo di roll out (non sembra realistico, da un punto di vista tecnologico, che un update vada in esecuzione all’istante su qualsiasi SERP);
  3. il fatto che un Google Update esca il 9 maggio 2020 non vuol dire che i suoi effetti si vedano all’istante (quindi l’esplosione di articoli e discussioni sul tema è fuffa, nel 90% dei casi);
  4. gli update potrebbero essere riapplicati in futuro;
  5. il fatto che un Google Update riguarda la vostra nicchia non è affatto certo che riguardi anche il vostro sito;
  6. gli update algoritmici non sono misurabili e valutabili al 100%, se non a spanne;
  7. gli update manuali, invece, sono in genere misurabili attraverso il calo di prestazioni del sito a vari livelli.

Cosa non devi considerare

Non rientrano in genere nelle penalizzazioni, ma possono comunque richiedere un trattamento SEO specifico, i casi seguenti:

  • Problemi con HTTPS
  • Cattiva strutturazione del formato degli URL
  • Errori lato server / client
  • Strutturazione link in ingresso o in uscita
  • Problemi di compatibilità coi browser
  • Contenuti duplicati
  • Link non scansionabili
  • Mancata adozione di best practice

Sincerità

Per un fatto di “onestà intellettuale”, quando di un update non disponiamo di dettagli specifici, eviterò di fare il guru che si inventa le cose (ogni riferimento a consulenti SEO italiani è casuale), ed utilizzerò al contrario il seguente segnaposto di comodo.

Google Update manuali

Gli update di Google manuali sono detti “Azioni manuali“, e per ognuno possono essere richieste azioni differenti, a seconda dei casi.

Spam generato dagli utenti

  • Sono in genere dovuti a link spammosi inseriti da bot o da utenti.
  • Vanno rimossi manualmente via CMS, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Host gratuito contenente spam

  • Sono in genere dovuti a link spammosi inseriti sualcuni  servizi di hosting gratis
  • Vanno rimossi manualmente, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Problema relativo ai dati strutturati

  • Sono in genere dovuti a uso scorretto o manipolatorio di rich snippets
  • Vanno sistemati secondo le linee guida ufficiali, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Link non naturali che rimandano al tuo sito

  • Sono in genere dovuti a backlink provenienti da siti di bassa qualità, fuori tema, penalizzati o manipolatori (esempio: link sitewide da domini di scarso valore)
  • Vanno rimossi o messi in disavow, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Link non naturali dal tuo sito

  • Sono in genere dovuti a backlink che avete dato voi ad altri siti, e che Google considera penalizzanti.
  • Vanno rimossi uno per uno, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Contenuti scarni con poco o nessun valore aggiunto

  • Sono in genere dovuti a thin content, cioè contenuti con keyword stuffing dallo scarso valore aggiunto.
  • Vanno rimossi uno per uno, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Cloaking e/o comandi di reindirizzamento non ammessi

  • Sono in genere dovuti a redirect malevoli, malware, tecniche black hat
  • Vanno rimossi uno per uno, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Puro spam

  • Sono in genere dovuti a siti con contenuti generati via software, scrapati da altri siti e via dicendo
  • Vanno rimossi uno per uno, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Immagini compromesse

  • Sono in genere dovuti a cloaking, siti che mostrano un contenuto ai motori che è diverso da quello effettivamente visibile via browser (esempio banale: l’immagine di una modella ignuda che poi non compare nella pagina web, o appare vestita)
  • Vanno rimossi uno per uno, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Testo nascosto e/o utilizzo di parole chiave in eccesso

  • Sono in genere provocati da siti che fanno uso di keyword stuffing
  • Il testo deve essere bilanciato e privo di stuffing, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Discrepanze dei contenuti delle pagine AMP

  • Sono in genere provocati da siti che fanno uso di cloaking su pagine AMP
  • Il problema deve essere risolto, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Comandi di reindirizzamento non ammessi sui dispositivi mobili

  • Sono in genere provocati da siti che mandano i visitatori in redirect su domini differenti dal proprio. Classico caso di siti affetti da malware, spesso molto complessi da rilevare e risolvere.
  • Il problema deve essere risolto tecnicamente, e poi va inviata una richiesta di riconsiderazione.

Google Update algoritmici

Questi sono i principali update algoritmici di Google di cui siamo a conoscenza ad oggi.

May 2020 Core Update

Uno degli update più recenti di cui siamo a conoscenza, su cui per la verità non sappiamo praticamente nulla. L’annuncio ufficiale linkava una pagina sui requisiti di qualità delle pagine web del 2019.

January 2020 Core Update

Uno degli update di inizio anno di cui siamo a conoscenza, su cui per la verità non sappiamo purtroppo nulla di specifico. Si tratta di un core update che mira a migliorare la qualità dei risultati di ricerca, e che dovrebbe essere andato live dopo un paio di settimane.

Google BERT Natural Language Processing Update

Probabilmente uno degli update algoritmi più importanti degli ultimi anni: Google non solo ha pubblicato un post dedicato all’argomento ma ha pure pubblicato alcuni dettagli di BERT su Github, quindi (incredibilmente) tutto open source.

Questo non ha cambiato di molto la sostanza, rispetto al solito: i dettagli di BERT sono piuttosto complicati, si applicano mediante il software TensorFlow e, detta in modo discorsivo, sembra che l’update valorizzi i siti discorsivi a discapito di quelli che, semplicemente, mettono parole chiave alla ammuzzo al proprio interno. BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers, che fa riferimento alla tecnologia di trattamento del linguaggio naturale inventata da Google) è infatti in grado di valorizzare non solo le singole parole, ma anche le relazioni tra le stesse.

Almeno un paio di siti di mia conoscenza, in quel periodo, sono stati quasi certamente colpiti in negativo da BERT.

September 2019 Core Update

Altro update di Google di cui sappiamo poco più di nulla, purtroppo. Si tratta di un ennesimo core update che mira a migliorare la qualità dei risultati di ricerca, e che dovrebbe essere andato live dopo un paio di giorni o settimane.

June 2019 Core Update

March 2019 Core Update

August 2018 Core Update aka Medic Update

Il medic update, detto anche dalle nostre bande medical update, ha colpito molti siti a tema sanitario, soprattutto di vendita di prodotti: Google ha contrastato questi siti buttandoli giù nei risultati.

Ho lavorato circa un anno per recuperare una penalità del genere sul sito di un nostro cliente, riuscendo alla fine a recuperare.

April 2018 Core Update

March 2018 Core Update

December 2017 Core Update

Google Local August 2017 Hawk Update

Google Fred Update – unconfirmed March 2017 update

Google Fred è un aggiornamento dell’algoritmo che prende di mira le tattiche black hat legate alla monetizzazione aggressiva (cosiddetti money site). Ciò include un sovraccarico di annunci, contenuti di basso valore e piccoli vantaggi per gli utenti.

Ciò non significa che tutti i siti colpiti dall’aggiornamento di Google Fred siano siti fittizi creati per le entrate pubblicitarie, ma la maggior parte dei siti Web interessati erano siti di contenuti che hanno una eccessiva quantità di annunci.

Google Local September 2016 Possum Update

Google RankBrain Algorithm

Google Mobile-Friendly Algorithm

Non è una vera e propria penalità, in questo caso: Google ha iniziato a riconoscere i siti responsive e li notifica nella search Console, aggiungendoli ad un indice specifico detto mobile index.

January 2018 Core Update

Google Hummingbird

Altro update molto importante che riguarda il riconoscimento di query di ricerca poste in forma di domande (del tipo “quanto fa 2+2?“)

Google Mobile Friendly Update

Non è una vera e propria penalità, in questo caso: Google ha continuato a riconoscere i siti responsive e li notifica nella search Console, aggiungendoli ad un indice specifico detto mobile index.

Google Panda Update

Panda Update di Google è un filtro di ricerca introdotto a febbraio 2011 per impedire ai siti con contenuti di scarsa qualità di raggiungere i migliori risultati di ricerca di Google.

Panda ha ricevuto più update successivi negli anni.

Google Penguin Update

Il pinguino è, in un certo senso, uno dei miei update/filtri preferiti: colpisce generalmente i siti che abbiano backlink ad anchor text esatta provenienti da siti web fuori tema.

Esempio classico: un sito che vende trattori che linka con la key migliori guide SEO il sito di un consulente.

Google Pigeon Update

Update algoritmico che ha colpito le ricerche local, non è chiaro come di preciso.

Google Payday Update

Update abbastanza misterioso che, a quanto pare, mira a colpire schemi di link specifici ed ha colpito il settore delle assicurazioni online, ad esempio.

Google Pirate Update

Google Pirate Update è un vero e proprio filtro introdotto nell’agosto 2012 progettato per impedire ai siti con molte segnalazioni di violazione del copyright, archiviate tramite il sistema DMCA di Google, di posizionarsi bene nelle inserzioni di Google.

Il filtro viene aggiornato periodicamente.

Google EMD (Exact Match Domain) Update

L’aggiornamento EMD – per “Exact Match Domain” – è un filtro lanciato da Google nel settembre 2012 per impedire ai siti di scarsa qualità di classificarsi primi semplicemente perché avevano parole che corrispondono ai termini di ricerca nei loro nomi di dominio. Un caso di update mezzo-farlocco, per la verità, perchè la tecnica EMD funziona piuttosto bene, a quanto pare, ancora oggi (e c’è pure la celebre supercazzola di John Mueller a riguardo, che vi invito a leggere).

Google Top Heavy Update

Cosa fare per risolvere un update manuale

Segui le istruzioni dell’avviso, poi contatta Google per la riconsiderazione. Facile, no? 🙂

Cosa fare per risolvere un update algoritmico

Qui abbiamo molti meno riferimenti, ed è tutto più complicato: ma in genere è necessario aggiustare un po’ meglio i contenuti del sito, risolvere eventuali bug rilevanti, valutare di cambiare dominio (in caso di sospetta penalità dello stesso, ad esempio). Valgono le istruzioni uniche ufficiali di Google: fatti due domande sincere sulla qualità delle tue pagine ed aggiustale di conseguenza.

Per molti, soprattutto se poco elastici di natura, dover cambiare i contenuti del proprio sito è un problema ma, come si dice, è uno sporco lavoro necessario, e qualcuno dovrà pur farlo. In molti casi riuscirete a risolvere senza problemi, e con un po’ di lavoro di rielaborazione dei contenuti, rimozione link spam e così via. Ma molti altri siti, purtroppo, potrebbero essere compromessi praticamente per sempre.

Conclusioni

Conoscere gli update e saperli applicare, in genere, è importante anche se può diventare fuorviante. Seguirli troppo alla lettera, anche considerando il fatto che sono raramente troppo precisi sul “cosa” e che ognuno li “legge” a modo proprio, rischia di compromettere e condizionare le strategie SEO più logiche o efficaci. Motivo per cui, ad oggi, bisogna sapere che esistono ma bisogna anche, con i dovuti distinguo, saperli applicare in modo critico.

Fonti citate: webpronews.com – Photo by Markus Winkler on Unsplash

Salvatore Capolupo

Ingegnere informatico dal 2006.