Quali garanzie può darti la SEO?

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Come in numerose altre attività, la “garanzia” sul lavoro eseguito – come si direbbe in altri ambiti “a regola d’arte” – è spesso difficile da ottenere perchè difficile da definire precisamente. Suona sgradevole, forse, ma è bene dirlo a chiare lettere da subito. Questo rende a mio avviso il settore delle consulenze SEO decisamente complesso, più di quanto possa sembrare a prima vista.

Che cos’è il posizionamento organico?

La SEO riguarda il posizionamento organico, che è l’insieme dei risultati di ricerca nelle cosiddette SERP (Search Engine Result Pages): esso coincide con l’insieme dei risultati di ricerca che escono fuori su Google rispetto ad almeno due o tre variabili, di solito – la ricerca effettuata e come viene scritta, la posizione dell’utente che fa la ricerca (ed eventualmente il dispositivo che usa per cercare).

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Di fatto non esiste un’unica definizione di posizionamento organico, visto che la stessa ricerca può produrre due risultati differenti dal computer nostro e da quello del cliente, e questo ovviamente ha delle conseguenze sulla misurazione del lavoro che si va ad effettuare. Lo strumento più affidabile per misurare i risultati lato SEO è la Search Console di Google, mentre i vari tool SEO (SEMRush, SEOZoom, …) possono descrivere la situazione a spanne ed in modo a volte meno preciso.

La SEO può garantire la prima pagina?

No! E questo proprio per quanto abbiamo appena provato a spiegare. Nessun SEO può garantire la prima posizione a nessun sito, e questo è bene ribadirlo a piene lettere e con piena responsabilità di ciò che si scrive.

I risultati garantiti, mi sento di dire, a questo punto sono impossibili da garantire, e questo vale soprattutto per la “prima posizione garantita“, che molte aziende “garantiscono” (in modo, mi permetto di dire, vagamente truffaldino) utilizzando Google Adwords, in molti casi, senza dirlo al cliente. L’unico modo per avere la certezza della prima posizione, infatti, è quello di ricorrere al traffico a pagamento (ed essere disposti anche a budget molto grossi), visto che lavorando di SEO “pura” è molto difficile, a volte impossibile, avere risultati certi – per quanto la qualità in genere paghi, e con il lavoro si possano ovviamente ottenere risultati interessanti (anche se, c’è da dire, spesso discostanti dalle intenzioni iniziali e a volte incentrati su keyword differenti o variazioni di keyword rispetto a quelle studiate all’inizio).

La SEO andrebbe misurata in modo razionale (e sui risultati che porta al sito)

Quello che si fa mediante l’ottimizzazione di un sito, infatti, è legato più che altro all’incremento delle visite, delle visualizzazioni sui motori di ricerca, dei click e delle conversioni, ammesso che si lavori bene: il cliente meno avvezzo alle misurazioni ed alle percentuali statistiche potrà convincersi della bontà del nostro lavoro misurando non tanto posizione sui motori di ricerca o numero di visite quanto, ad esempio, il numero di vendite. Se un cliente di un SEO vende, potrà quindi avere un feedback piuttosto concreto, senza che – come spesso accade – il consulente sia costretto a “convincere” della bontà del proprio lavoro il cliente. Certo, è difficile lavorare in modo convincente se ad esempio stiamo “semplicemente” (si fa per dire, ovviamente) ottimizzando il sito o la link building o l’aspetto generale nei risultati di ricerca di un sito.

Un buon lavoro SEO mette le basi per far crescere il sito, ma non può garantire nulla dato che, semplicemente, non può prevedere il futuro: non siamo veggenti, imbonitori o chiromanti, bensì professionisti che cercando i mettere i siti dei nostri clienti nelle migliori condizioni possibili. E la cosa, per inciso, deve essere retribuita adeguatamente, perchè non è affatto cosa di poco conto: è importante, pero’, che gli utenti siano abituati a comprendere il valore dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, e questo si può fare ad esempio sfruttando un buon corso di formazione.

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A cura di Capolooper.it