Ricerche no-click: ma sono davvero un dramma?

Quasi la metà delle ricerche su Google non produce click (il 49%): un dato preoccupante, almeno a prima vista, che è stato raccontato in Italia da Studio Samo, e che nasce da un articolo di Search Engine Land. Per quanto studi del genere siano da prendere con le pinze – e non mi stancherò mai di ripeterlo – se fosse davvero così sarebbe tutto da rivedere: anche chi si trova stabilmente in prima pagina di Google da anni, alla fine, dovrebbe considerare la possibilità di non essere cliccato.

Essere in prima pagina senza ricevere visite o click può sembrare un caso-limite, ma non lo è: se il vostro sito fa schifo e siete lì senza meritarlo, gli utenti che fanno un po’ gli schizzinosi se ne accorgeranno e non vi premieranno, scorrendo i risultati di ricerca alla ricerca (scusate il gioco di parole) di qualcosa di meglio.

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Le ricerche no click sono esattamente questo, quindi: un insieme di risultati in SERP che possiedono tasso di click o CTR nullo, cioè che la gente legge, consulta, ma non clicca. Appartemente il motivo per cui non cliccano è semplice: i vostri siti non incoraggiano a farlo (ed in quel caso si possono testare title e meta-description più accattivanti, ad esempio), oppure – detta in modo brutale – i vostri siti fanno (un pochino) schifo.

Del resto le ricerche no-click non sono per forza una cosa negativa: in molti settori local search, ad esempio, si usa inserire il numero di telefono dei servizi offerti all’interno del title o della meta-description. Per quanto non si tratti di una pratica troppo ortodossa o consigliata, è molto comune – e come spesso accade in questi casi, bisogna adattarsi all’andazzo: caso tipico in cui, peraltro, la gente guarda i risultati e compone il numero (action o lead) leggendolo dai risultati, senza avvertire il bisogno di approfondire ulteriormente o di cliccare – ma solo quelli di listare. Altro caso tipico, poi, è quando cerco qualcosa per scrivere un articolo, mi interessa o mi basta leggere la risposta e tanti saluti.

Non voglio costruire un ennesimo futile caso su questa questione, ovviamente: le ricerche no-click sono generalmente un problema, ma ogni sito fa storia a sè e le statistiche, spesso, sono più fuorvianti che altro. La cosa importante è rimanere sempre focalizzati su obiettivi concreti, pratici, reali e che aiutino a sviluppare il modello di business del nostro sito.

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Salvatore Capolupo

Ingegnere informatico dal 2006.