I guest post servono ancora per la SEO?

Se hai fatto link building qualche volta nella tua, ti sarai certamente chiesto se i guest post servano davvero: e non sorprende che molti link builder lo sostengano con forza, visto che… li vendono 🙂 . Al di là dell’ovvio, se hai avuto modo di leggere qualche blog SEO, ti sarà capitato di imbatterti in blogger o consulenti che ti avranno parlato di guest post; detta in modo brutale, sono spesso e volentieri degli articoli marketta in cui esiste un link all’interno che viene usato a vantaggio del tuo sito o di quello della tua azienda.

Migliori guest post

Ci sono modi e modi per crearne uno, e la cosa che dico sempre in questi casi è che i migliori guest post sono quelli che non sembrano tali, tanto che l’anchor text ed il link sono inseriti con naturalezza. Ci sono delle cose importanti da capire prima, perchè un servizio di guest post possa funzionare davvero, possa dare dei frutti e possa portare dei risultati. Sono riuscito ad stilare una lista di dieci punti fondamentali a riguardo, e ti suggerisco di leggerli tutti per chiarirti definitivamente le idee.

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Cosa sono i guest post?

Il guest blogging o guest post è una pratica molto diffusa quanto spesso “nascosta” pubblicamente (ufficialmente Google la vieta, ed è formalmente contro le sue linee guida): consiste nel trovare blog, quotidiani o siti che siano disposti a farci pubblicare un articolo su un loro sito. Come se io andassi sul blog di Vice a chiedere di poter pubblicare un articolo sui party notturni che si organizzano a Milano, oppure – ad esempio – sui concerti che ci saranno a Roma durante l’estate. Se c’è il giusto contesto, OK, siamo tutti felici; se lo facciamo solo “per la SEO”, potrebbe nascere qualche problemino sia al sito che li riceve, questi link, che a chi li offre (ci sono penalità manuali specifiche per entrambi i casi). Gli argomenti scelti, poi, dipendono dal nostro interesse – se siamo un’azienda di hosting web, cercheremo di pubblicare guest post di argomento server ed hosting – e servono a migliorare la nostra autorevolezza sul web, o link authority.

Il “valore” del backlink

I guest post sono una pratica molto utilizzata per scopi SEO. Se un blog famoso cita il nostro sito con un link, succederanno almeno due cose: la prima è che il traffico che arriverà sulla pagina del guest blog sarà indirizzato a noi, la seconda è che il ranking su Google del nostro sito potrebbe migliorare nel tempo. Il motivo per cui non sempre se ne parla chiaramente è legata al fatto che Google tende a penalizzare chi fornisca guest post, per cui – come qualsiasi altro investimento, del resto – è un rischio ricorrere ai guest post, ma è anche necessario correre il rischio per migliorare le prestazioni, in molti casi concreti.

Cosa hanno di speciale i siti che pubblicano guest post?

Sono siti autorevoli, che riescono a trasferire un valore lato SEO: sono curati periodicamente, ben funzionanti dal punto di vista tecnico, veloci nel caricamento delle pagine, durevoli nel tempo. Google si basa molto sui link in ingresso ad un sito per poter renderlo visibile, e farsi linkare da un guest post è una delle operazioni più veloci, efficaci ed immediate per farlo.

Ovviamente i prezzi possono cambiare caso per caso.

Il prezzo da cosa dipende?

Essenzialmente dal tipo di lavoro che deve essere fatto, ovvero:

  • discussione / decisione dell’argomento o della ricerca su Google da potenziare;
  • stesura di una bozza di articolo tematica
  • decisione della strategia per linkare il sito

Dove va messo il link

Tendenzialmente dentro al testo del guest post, e non in un punto qualsiasi; ci sono varie strategie per farlo, si decide caso per caso quale sia meglio. Ad esempio potremmo linkare una ricerca molto comune come anchor text, e fare così un’attività SEO “classica”. Potremmo anche linkare il vostro sito come esempio virtuoso – ad esempio un articolo che parla delle migliori carte di credito e cita il vostro sito per una sua qualche caratteristica che lo renda unico.

Dipende, e i professionisti SEO ci stanno apposta, per deciderlo per voi 🙂

Ma Google non penalizza?

Potrebbe, ma come scrivevo prima è un rischio che vale la pena correre, come in qualsiasi altro investimento e considerando che la concorrenza lo fa senza scrupoli, da sempre. La mia idea è la seguente: se nel guest post c’è qualità, il rischio è infinitamente inferiore. Se si fanno guest post scialbi o troppo spudorati

Qual è la migliore strategia per fare guest post?

Saperli proporre, senza dubbio – cosa che si impara con l’esperienza ed il buonsenso, ed affidandosi ai professionisti che possono fare tutto questo per te.

Ricordo sempre una storiella, a riguardo. Avevo trovato un blog di nicchia molto interessante lato SEO (con ottime metriche e tutto), e che si era rivelato disponibile alla pubblicazione gratuita di un guest post, perchè gli era piaciuto il progetto del sito del mio cliente di allora. Era tutto perfettamente a tema, ed aspettava solo l’invio dell’articolo – cosa che il cliente decide, suo malgrado, di scrivere da sè e mandare al blog e mettendomi davanti al fatto compiuto.

Doveva essere fatta, ma non fu così: il proprietario di quel blog si incazzò parecchio (peraltro, con me che neanche sapevo nulla): l’articolo era scritto male, era troppo stringato e trattava un argomento che non era dichiaratamente accettato dalla sua politica editoriale (non tutti i blog pubblicano qualsiasi cosa, in effetti). Un po’ come se, per farvi un esempio, quel cliente avesse proposto una ricetta con uova e latte ad un blog di cucina vegana. È quello che succede quando, alla fine, si provano a fare guest post da soli per risparmiare sui costi di pubblicazione, e poi si finisce per fare disastrose “frittate”.

Lo ribadisco: in genere i migliori guest post sono quelli che li leggi e non ti accorgi che sono tali, e sono quelli che si collocano nel modo più naturale possibile nell’ecosistema web circostante.

Conviene più comprare domini o guest post?

Ogni scelta ha i propri pro e contro: la prima vi da’ un dominio tematico – sempre che riusciate a comprarvelo senza spendere capitali a vuoto – da potervi gestire come volete, alla peggio per farci un redirect 301 al vostro sito ed ereditarne i vantaggi. Se gestita in larga scala, avrete fatto la vostra PBN.

La seconda scelta vi da’ un articolo a tema mirato, che potrebbe funzionare bene se il guest post è ben fatto ed il dominio possiede buona autorevolezza.

In genere la prima opzione è costosa in termini di tempo e soldi, e richiede persone in grado di realizzare siti e popolarli di contenuti sensati (è anche tipica di alcune consulenze, in effetti); la seconda è indicata di chi voglia fare investimenti più piccoli, mirati. Ovviamente tutto dipende dalla strategia che decidiamo di attuare: non è per tutti, saper prendere certe decisioni (purtroppo o per fortuna).

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Questa forse è l’obiezione più comune: in realtà la questione è malposta, e chi la mette su questo piano non ha le idee chiare. Non si tratta, infatti, di piazzare semplicemente un link da un sito all’altro – cosa che potrei fare in due minuti, ovviamente; si tratta di contestualizzare il link in un articolo che abbia un senso, e che – come dicevo al punto 2 della lista – sia in grado di attirare almeno un minimo l’interesse dei visitatori. Diversamente, non ha molto senso fare un guest post, nè per il sito che ospita nè per quello che riceve il backlink. Non si tratta nemmeno di scrivere su un argomento che piaccia o che sembri utile: è discorso di capire se quell’articolo porterà visite o meno, o sarà comunque in grado di influenzare in positivo il ranking del vostro sito web.

E poi comunque si tratta di un lavoro: anche ammesso che si voglia vederla come una semplice attività di editing di un testo (“aggiungi link”), bisogna ricordare il lavoro che è stato fatto a monte, e che ha reso quel sito che accetta (magari solo temporaneamente) guest post interessante e significativo. E naturalmente gli articoli originali hanno un costo, e devono essere retribuiti – ecco perchè molte discussioni sulla “vendita di link” non hanno senso, tra l’altro.

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Salvatore Capolupo

Ingegnere informatico dal 2006.