Senza SEO sul web rischi di non esistere

SEO è diventata una parola estremamente popolare sul web e in svariati ambiti lavorativi, ma è tuttora soggetta ad una serie di abusi e incomprensioni che sono diventate, purtroppo, spesso parte delle convinzioni (errate) di buona parte dei suoi stessi addetti ai lavori. Capirne l’importanza passa per considerare una serie di casistiche tipiche, che andremo ad elencare in questo articolo.

Per valutare in positivo le attività SEO (che vanno fatte comunque con cognizione di causa, mai affidandosi al dilettantismo imperante dei troppi blog e forum di settore) basterebbe considerare ciò che dicono gli utenti comuni sui motori: se non sei su Google, non esisti. Se sei facilmente reperibile da una ricerca molto comune, gli utenti tendono a darti credito – e questo, a volte, a prescindere dai tuoi effettivi meriti e popolarità; Google lo sa, per inciso, ed è per questo che ha stabilito numerosi interventi algoritmici sui criteri per classificare i siti, cercando di evitare ad esempio che siti di natura dubbia o pericolosa finiscano in prima pagina per le ricerche più delicate (ad esempio inerenti la medicina). Basta questo per rendere le attività SEO, cioè l’ottimizzazione del proprio sito sui motori di ricerca da vari punto di vista, per poter stabilire con certezza che è un’attività basilare di qualsiasi attività interessata ad operare online, nonchè l’unico vero modo per portare traffico mirato e visitatori interessati dai motori di ricerca.

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Del resto non sempre gli utenti sanno cercare su Google nel modo giusto: è importante conoscere il mezzo e l’uso che tendiamo a farne, e ne parlo nel mio post di approfondimento che ho intitolato, forse un po’ pretenziosamente, come cercare su Google. Non tutti useranno operatori di ricerca e query avanzate, ma di sicuro sarà interessante confrontarsi e riflettere anche su questo.

Premesso questo, procediamo con i 10 punti fondamentali per capire l’importanza della SEO.

  1. La SEO riguarda i benefici in generale (non solo “essere primi su Google“) che possiamo trarre per il nostro sito dai motori di ricerca, per cui: posizionamento nelle SERP di Google e Bing, tasso di click, visite grezze, conversioni sulle pagine dell’e-commerce e così via. Nessuna tecnica e nessun consulente può garantire che finirete in prima pagina col vostro sito, a meno che non stia barando e stia usando Adwords per farlo.
  2. La SEO non è un’attività asettica da svolgersi in una stanzetta, ma deve considerare anzitutto il contesto in cui si trova a dover operare.
  3. La SEO non riguarda la semplice manipolazione di attributi e tag HTML, perchè sarà sempre necessario conoscere il contesto e lo scopo del sito.
  4. La SEO cerca di migliorare il migliorabile, ma in presenza di scarso materiale o di contenuti di bassa qualità potrà difficilmente portare giovamento. Uno dei suoi punti cardine di discussione, in effetti, sta proprio nella definizione di “qualità”: un concetto relativo al sito ed ai suoi visitatori ideali.
  5. La SEO è un’attività misurabile, cioè è possibile comprenderne l’efficacia solo dopo aver fissato degli obiettivi da raggiungere. Tali obiettivi si stabiliscono entro un periodo minimo di lavoro, che è il periodo minimo richiesto perchè l’azione abbia efficacia sul sito (tipicamente è un minimo di 6 mesi).
  6. La SEO è un’attività da svolgersi armoniosamente con il piano editoriale del sito interessato all’ottimizzazione, ed essa stessa presuppone una pianificazione, una strategia condivisa ed una forte collaborazione tra tutti i principali settori dell’azienda.
  7. La SEO non evoca valori universali, nel senso che ogni sito trarrà giovamento da attività, strategie e accorgimenti individuali che sono quasi sempre circoscritti, per cui non è detto che la concorrenza, imitandola, possa trarne giovamento. Quindi, in parole povere, non limitatevi a copiare le attività tracciabili della concorrenza, per quanto ciò possa spesso fornire spunti lavorativi piuttosto concreti.
  8. La SEO è una strategia editoriale a tutti gli effetti, per quanto non tutti i siti abbiano questa natura e non sempre sia possibile intervenire sugli stessi.
  9. La SEO vive di un’attività di acquisizione di backlink esterni o link building, che rappresenta ad oggi buona parte della sua sostanza, a patto ovviamente che sia coniugata con attività di ottimizzazione onsite ragionevoli e coerenti. La misura in cui ciò avviene, nota bene, può variare molto da sito a sito. Di solito solo chi non sa fare link building (oppure è in crisi mistica) tende a sostenere che sia un’attività poco o per nulla utile o “superata”, come a volte si sente dire.
  10. La SEO è un mix tra tecnica e creatività, nel senso che servono entrambe: la tecnica per sapere quali “viti” devono essere girate, la creatività perchè, banalmente, solo di tecnica non si campa.

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Salvatore Capolupo

Ingegnere informatico dal 2006.